Bobby Fischer Pareggia Il Match
Dopo la sua prima vittoria in assoluto contro il Campione del Mondo in carica, il GM Boris Spassky, il GM Bobby Fischer inizia a confrontarsi con il suo sogno di sempre: "Riuscirò veramente a vincere il Campionato del Mondo di scacchi?"
Gli appassionati di tutto il mondo, soprattutto in Islanda e negli Stati Uniti, assistono con trepidazione al tentativo di Fischer di realizzare questo sogno. Ma com'erano le cose in questa "Era di Fischer" degli scacchi?
Nel percorso verso la realizzazione di un obiettivo importante ci sono molti momenti significativi; alcuni sono impercettibili. Per Fischer questi attimi erano celati tra le innumerevoli ore trascorse da solo alla sua scacchiera personale, mentre si preparava ad affrontare qualsiasi giocatore che osasse mettersi sulla sua strada.
Quegli attimi erano tra le ore trascorse a rivoluzionare la preparazione delle aperture, mentre analizzava una serie di linee, da lui mai giocate prima, con una profondità senza precedenti. Nei mesi in cui è rimasto chiuso in una stanza d'albergo per padroneggiare i finali di torre. Nella scelta di spingere la sua forma fisica al massimo, combinando nuoto, allenamento con i pesi e racquetball (uno sport simile allo squash) per allenarsi al livello degli atleti professionisti.
E poi ci sono i grandi momenti, quelli impossibili da trascurare. Uno di quei momenti immensi, punto di svolta, fu quando sconfisse l’invincibile Tigran “il ferreo", il GM Tigran Petrosian, nel loro match finale dei Candidati valido per ottenere il titolo di sfidante di Spassky.
La terza partita di questo incontro fu un altro di questi momenti indimenticabili: la prima vittoria in assoluto di Fischer contro Spassky, la prima crepa nel muro dell’impassibile e apparentemente incrollabile grande maestro sovietico.
Questi sono i momenti in cui sai di essere sull'orlo del precipizio al di là del quale raggiungerai qualcosa di più grande di te. Riesci a vedere il sogno, che nutrivi solo nella tua mente, mentre prende forma concreta nella realtà.
Prima della quinta partita, anche se Fischer era ancora sotto di un punto, lo slancio e la qualità del gioco erano ormai dalla sua parte. Si trovava davanti alla porta di un sogno che si portava dietro fin da bambino.
Fischer deve averlo percepito. Deve aver cominciato a sentire una voce dentro di sé: era davvero lì a competere per il campionato del mondo, e il titolo era "suo" da vincere.
Anche il resto del mondo lo percepì.
Sul Posto, In Islanda.
La partita fu seguita in televisione da un numero di spettatori mai raggiunto prima, verso la fine con un picco di 50 milioni di persone in tutto il mondo.
Nel luogo in cui si è svolto il match, l'Islanda, un Paese in cui le notti invernali insolitamente lunghe si prestano in modo particolare agli scacchi, il match ha sostanzialmente travolto l'isola. Tra una partita e l'altra, il club scacchistico locale, il Glaesibaer, era pieno di scacchisti e spettatori che giocavano partite blitz e partecipavano a simultanee. Le notizie del match occupavano le prime pagine dei giornali locali. Nei caffè si potevano ascoltare i clienti discutere della sorprendente scelta di apertura di Fischer o dell'errore critico di Spassky.
Inizialmente, gli islandesi non accolsero bene i capricci di Fischer. Avevano la rara possibilità di assistere a uno dei più grandi match di scacchi della storia nel cortile del loro paese scarsamente popolato, e lo sfidante si rifiutava di presentarsi. Le richieste puntigliose e arroganti di Fischer non si accordavano molto bene alla cultura eccezionalmente educata dell'isola nordica. Ma quando Fischer iniziò davvero a giocare al gioco che amava, cominciò a conquistarsi fan scacchistici a Reykjavik.
In fondo, Fischer era tutto scacchi, un gioco che anche loro amavano. In Profile of a Prodigy, Frank Brady descrive la reazione di Fischer in seguito alla patta da lui accettata nella quarta partita: "Quella sera Fischer cenò con la sua amica Lina Grumette; a un certo punto, pensando alla partita, disse quasi malinconicamente: 'Forse avrei dovuto sospendere la partita. Come passerò il tempo domani?'.
A Casa, Negli Stati Uniti
Nell'estate del 1972 gli americani iniziarono a seguire gli scacchi e il match come mai prima, dando il via all'"Era di Fischer", considerata un'epoca d'oro per gli scacchi negli Stati Uniti. Gli appassionati di scacchi di tutte le età guardavano le partite in TV, aspettando la trasmissione di ogni singola mossa, riproducendo poi ciascuna e così la partita intera sulle proprie scacchiere a casa, tifando per Fischer come se la loro vita dipendesse da questo. La programmazione TV fu stravolta per mostrare il match come uno speciale sportivo. Le partite venivano trasmesse in diretta a Times Square.
In "How America Forgot About Chess", Santiago Wills descrive la fame con cui gli spettatori americani setacciavano le emittenti alla ricerca delle partite:
WNET/Canale 13 nell'area metropolitana di New York fu sommersa da telefonate mirate a protestare per la programmazione dell'emittente. I telespettatori irritati chiesero ripetutamente ai produttori televisivi di abbandonare la copertura televisiva della riunione del Comitato Nazionale Democratico a Washington per poter riprendere a seguire la telecronaca di una partita del Campionato Mondiale di Scacchi. Nel bel mezzo della campagna presidenziale che avrebbe visto la rielezione di Nixon, il pubblico americano preferì guardare per ore le lunghe partite di scacchi tra Bobby Fischer e Boris Spassky.
Il pubblico americano preferì guardare per ore le lunghe partite di scacchi tra Bobby Fischer e Boris Spassky.
-Santiago Wills
I telespettatori rimanevano affascinati dalle partite di scacchi che duravano ore e si preoccupavano di ciò che avveniva fuori dalla scacchiera: e se l’orologio di qualcuno fosse troppo rumoroso? Quale altra piccola inezia potrebbe provocare un altro sciopero di Fischer?
Furono venduti set di scacchi in quantità da record; la partecipazione ai tornei raggiunse vette mai viste; la frequentazione ai club scacchistici aumentò. Quell'anno raddoppiarono i soci del Marshall Chess Club, uno dei più antichi club di scacchi degli Stati Uniti. Quello di Fischer divenne un nome familiare nelle case. Nel libro How Bobby Fischer (Briefly) Changed America, Stephen L. Carter descrive l’onnipresenza del match:
I due migliori giocatori del mondo avrebbero giocato 24 partite in Islanda e tutti prestavano attenzione. Persone sconosciute che non avevano mai preso in mano un pezzo degli scacchi discutevano della partita in metrò. I giornali pubblicarono edizioni speciali che annunciavano i risultati delle partite e gli strilloni li vendevano agli angoli, gridando il nome del vincitore.
Il Campionato del Mondo del 1972 fu la prima volta che un match di scacchi fu trasmesso in diretta in tempo reale. In This Time It's Personal, Mike Chase, il dirigente televisivo che portò le partite a un pubblico dal vivo, descrive la radice dell'idea: "Nessuno credeva che gli scacchi potessero essere uno sport per il grande pubblico. Il modo di presentare una partita era l'analisi post-partita. Ma mi sono reso conto che nei tornei la gran parte del coinvolgimento derivava dall'indovinare quale sarebbe stata la mossa successiva. L'unico modo per catturare questa emozione era quello di trasmettere le partite in diretta".
L'unico modo per catturare questa emozione era quello di trasmettere le partite in diretta.
-Mike Chase
Nella pratica, cercare di prevedere la mossa successiva divenne un passatempo popolare. I centralini di WNET/Canale 13 erano intasati ogni giorno da persone che cercavano di prevedere cosa avrebbe dovuto giocare Fischer. Nei bar si scommetteva sulla mossa successiva come si scommetteva sulle partite di pallone. Shelby Lyman, il conduttore della trasmissione in diretta, condivide la sua prospettiva in "The End of the Golden Era of Chess": "Gli scacchi sono un evento drammatico: ad ogni mossa si sente il clangore delle spade sugli scudi. I due si assaltano a vicenda. L’uomo medio si appassiona agli scacchi quando vengono presentati nel modo giusto. Cercare di prevedere la mossa successiva è un'avventura affascinante, un'avventura in cui tutte le persone possono immedesimarsi".
Cercare di prevedere la mossa successiva è un'avventura affascinante, un'avventura in cui tutte le persone possono immedesimarsi.
-Shelby Lyman
La Quinta Partita
Fischer vince questa partita superando gradualmente Spassky e accumulando piccoli vantaggi, mostrando una maggiore comprensione dell'essenza della posizione, mentre le mosse di Spassky sembrano piuttosto prive di scopo. La partita comincia con una Difesa Nimzo-Indiana, che mira a contrastare il centro pedonale del Bianco con uno sviluppo rapido e un gioco dinamico dei pezzi.
Posizione dopo 3...Ab4
Fischer decide di cambiare il suo alfiere Nimzo con il cavallo c3, accollando a Spassky il raddoppio dei pedoni c, un'idea tipica di questa apertura.
Posizione dopo 6.Ad3
Con 8...e5 Fischer posiziona tutti i suoi pedoni centrali sul colore opposto a quello del proprio alfiere e impedisce al pedone e4 di avanzare, lasciandolo bloccato ad intasare l'alfiere in d3 di Spassky.
Posizione dopo 8...e5
Dopo la mossa di Spassky 16.a4, Fischer coglie l'opportunità di creare all'avversario un'altra debolezza. Gioca 16...a5 senza esitazione. Con il pedone a bianco bloccato su una casa bianca, Fischer vi aumenta presto la pressione con la semplice 17...Ad7: la Donna di Spassky rimane così legata alla difesa di un misero pedone. Se la donna si allontana e abbandona il pedone, allora il pedone a di Fischer è destinato a trasformarsi in un potente pedone passato sostenuto. Guardate qui sotto, troverete le manovre di Fischer in azione!
Posizione dopo 16.a4
Successivamente, Fischer manovra per ottenere un vantaggio sul l’ala di re, facendo spazio per migliorare l’attività della propria donna e avanzando il suo cavallo verso l'attraente casa f4. Nel frattempo le mosse di Spassky sembrano dispersive.
In posizione già peggiore, Spassky commette un errore, accorciando la partita. Fischer finisce per guadagnare il pedone a di Spassky già indebolito. È facile considerare superficialmente un errore come un caso fortuito, ma spesso sono i piccoli errori precedenti a portare a una posizione difficile in cui è più probabile che un giocatore trascuri qualcosa.
David Edmonds e John Eidinow descrivono questo momento monumentale al termine della partita in Bobby Fischer Goes to War:
A questo punto la folla esplose scandendo ritmicamente: "Bobby! Bobby!" Pestavano i piedi e battevano le mani. In sala mensa, il pubblico, prevalentemente nordeuropeo, ha vissuto un momento di euforia mediterranea, lanciando in aria piatti e bicchieri. Con il match in parità a 2,5 punti ciascuno, improvvisamente le chiacchiere si concentravano sulla pressione a cui era sottoposto Spassky.
A questo punto la folla esplose scandendo ritmicamente: "Bobby! Bobby!"
-David Edmonds e John Eidinow
Spassky aveva perso la terza partita e sprecato diverse opportunità di vittoria nella quarta, che era terminata patta. Aveva però ancora un punto di vantaggio e i pezzi bianchi, utili ad aumentare nuovamente il suo margine. La sua traiettoria negativa, però, continua con questa partita. Ancora una volta, vediamo un campione del mondo poco ispirato nella fase di mediogioco, incapace di creare problemi complessi per il suo avversario. In tutta la sua carriera, era invece stato capace di percepire l'esitazione degli avversari e di sfruttarla a suo vantaggio come nessun altro. Richiamo l'attenzione dei lettori su un'altra idea brillante in apertura da parte dello sfidante: alla mossa 11 sceglie un piano profondo che compromette la sua struttura pedonale ma conduce in realtà ad una posizione favorevole al Nero. Questa è una delle partite migliori del match per Fischer.
In Fischer vs. Spassky: The Chess Match of the Century, il GM Svetozar Gligoric racconta come i due giocatori reagirono a questa storica partita ricorrendo alla forma fisica, con tutti gli occhi puntati sull'incombente partita successiva, ora che il punteggio era in parità:
Per festeggiare la vittoria, Fischer trascorse più di due ore nella piscina dell'hotel la sera stessa. Nel frattempo Spassky giocò a tennis con il suo aiutante, il Maestro Internazionale Nei, nel campo accanto al suo albergo, fino al tramonto, verso le 23. Allora era in salute, fisicamente esausto e in grado di dimenticare la svista e di riprendersi rapidamente per la partita successiva.
Boris Spassky in Reykjavík, July 1972. pic.twitter.com/9dlQMKCwZ0
— Olimpiu Di Luppi (@olimpiuurcan) February 23, 2021
TRADUZIONE: Boris Spassky a Reykjavik, Luglio 1972. — Olimpiu Di Luppi
La quinta partita è stata una delle vittorie che hanno dato più visibilità al torneo. Il GM Garry Kasparov ne condivide il valore nel quarto volume de I Miei Grandi Predecessori:
In quel periodo vennero pubblicati per la prima volta articoli sull'andamento del match sulle riviste come Time e Newsweek; quest'ultima espresse l'opinione che "il trionfo schiacciante di Fischer nella quinta partita può significare che il destino di Spassky sia già segnato". In effetti, il gioco di Fischer diventava ogni giorno più efficace. Cambiando continuamente apertura, sfruttava abilmente il fatto che Spassky aveva una scarsa memoria per le varianti. In partite di altissimo livello non si era mai visto un gioco del genere: prova qui, scava là... Bobby non aveva paura di mostrare la sua curiosità.
Credi che gli scacchi odierni siano popolari quanto lo erano durante l'"Era di Fischer"? Dì la tua nei commenti qui sotto!
Non perderti il prossimo articolo di questa serie, dedicato all'incredibile sesta partita, considerata senza se e senza ma il vero capolavoro del match.
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