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Orfeus

Nelle fasi finali di una partita oggettivamente vinta dallo scrivente, il mio avversario nota una anomalia effettiva dell'orologio che nell'extra time aggiunge 10 sec. a me e solo uno a lui. Io disponevo ancora di 3,45 minuti e lui di soli 13 sec. Si blocca l'orologio e l'arbitro propone di concludere il match senza orologio. il mio avversario rifiuta. Propone allora di rigiocare la partita ma questa volta non ero favorevole io ( soprattutto ). Decidiamo per una patta, offerta da me cavallerescamente. L'avversario riconosce di aver indiscutibilmente perso! Era l'ultimo turno a cui segue una seconda fase con gironi A B C D. Scopro dopo che questa scelta ha comportato la mia esclusione dal torneo A principale e declassamento al torneo B assai meno edificante. Come può essere che un giocatore vincente venga penalizzato in questo modo? Cosa dicono in vero le normative internazionali scacchistiche in merito? Al di là del palese comportamento anti sportivo dell'avversario, esiste una norma chiara che ripristini le reali valenze di classifica? E' coerente da parte mia abbandonare il torneo se dovrò relegarmi a un girone B  che considero squalificante? Psicologicamente proseguirei il torneo con un tono di demotivazione e disinteresse! Qualcuno potrebbe illuminarmi, fermo restando che i problemi nella vita sono altri?!