Dvorkovich Alle Strette Come Presidente FIDE
Le attività di guerra russe in Ucraina hanno lasciato Arkady Dvorkovich, ex vice primo ministro russo, in una situazione precaria: a 24 giorni dall'inizio della guerra alcuni chiedono a gran voce le sue dimissioni dalla presidenza FIDE, altri continuano a supportarlo. Anche se Dvorkovich ha declinato di commentare in prima persona, Chess.com è rimasta in contatto con altri incaricati FIDE e con persone apertamente critiche nei confronti della sua posizione e della politica della FIDE a proposito dei giocatori russi e bielorussi.
Decisioni del Consiglio FIDE
Il Consiglio FIDE, un corpo consiliare e di supervisione con funzioni legislative ed esecutive all'interno della Federazione Internazionale degli Scacchi, si è già riunito due volte online dall'inizio della guerra. Il primo breve incontro è avvenuto il 25 febbraio, un giorno dopo l'inizio dell'invasione in Ucraina, dove si è deciso che le Olimpiadi FIDE non si sarebbero svolte in Russia quest'estate; già era chiaro che, altrimenti, molte nazioni avrebbero boicottato l'evento. Nella seconda riunione, il 15 marzo, le Olimpiadi sono state assegnate a Chennai, India. Negli stessi giorni, è stato anche annunciato che il Campionato del Mondo a Squadre previsto in Israele ad aprile verrà invece giocato a novembre.
Molto criticato è stato il modo in cui la FIDE ha dato l'annuncio del cambio di location delle Olimpiadi: la Federazione Internazionale ha infatti espresso forte preoccupazione per "l'attuale situazione geopolitica in rapido deterioramento" senza definirla apertamente come invasione o guerra e senza condannare apertamente la Russia per la sua azione militare. Ciò potrebbe implicare una certa influenza russa sulla FIDE, che è attualmente diretta da un ex politico russo.
In realtà, il 27 febbraio la FIDE ha ufficialmente condannato l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, prendendo tutta una serie di misure contro Russia e Bielorussia, incluso il divieto per loro di ospitare eventi ufficiali e di esporre la loro bandiera in tutti i tornei sotto l'egida FIDE. Due settimane dopo, le squadre nazionali russa e bielorussa sono state bandite dal partecipare in tornei ufficiali FIDE.
Così facendo, la Federazione Internazionale degli Scacchi ha seguito quanto raccomandato dal Comitato Olimpico Internazionale (IOC), ma non completamente. In una dichiarazione del 28 febbraio, lo IOC ha menzionato una violazione della Tregua Olimpica da parte del governo russo, raccomandando che gli atleti russi e bielorussi venissero esclusi e non invitati in competizioni internazionali. La FIDE, comunque, continua a permettere ai singoli giocatori di questi paesi di partecipare temporaneamente sotto la bandiera FIDE, introducendo anche una procedura semplificata che permette ai giocatori di risolvere più velocemente questa pratica.
In una dichiarazione ufficiale, il Direttore Generale della FIDE, Emil Sutovsky, ha definito la decisione "equilibrata ed equa". Alcuni giorni dopo, in una conferenza online organizzata dall'Association of Chess Professionals (Associazione degli Professionisti degli Scacchi, ACP), Sutovsky si è spiegato notando che la gran parte dei giocatori russi è contraria alla guerra, come evidenziato dalla lettera aperta da loro firmata: escluderli dalle competizioni sarebbe dunque stato ingiusto.
Sutovsky ha citato il parallelismo con il tennis: un recente annuncio congiunto dell'International Tennis Federation (ITF), Association of Tennis Professionals (ATP), Women’s Tennis Association (WTA) e dei quattro tornei del Grande Slam ha comunicato che giocatori russi e bielorussi potranno continuare a competere nei loro eventi se accetteranno di farlo sotto un'altra bandiera. La ITF ha anche sospeso Russia e Bielorussia da tutte le competizioni internazionali a squadre.
La conferenza online ACP.
Esclusione totale dei giocatori?
Alla conferenza online ACP hanno partecipato due grandi maestri particolarmente critici nei confronti della posizione presa dalla FIDE, i GM Jacob Aagaard, scozzese nato in Danimarca e co-proprietario della casa editrice scacchistica Quality Chess, e Peter Heine Nielsen, il principale secondo del Campione del Mondo Magnus Carlsen e marito della GM Viktorija Cmilyte, attuale Presidente del Seimas (il Parlamento lettone) nonché membro del Consiglio di Sicurezza del Paese.
"In questa situazione, non possono esistere eroi dello sport russi", ha argomentato Aagaard durante la discussione, richiedendo l'esclusione totale dei giocatori russi e bielorussi dal ciclo del campionato mondiale e da tutti gli eventi a squadre. "La Russia non deve poter ottenere uno status di rispetto nella società internazionale".
Si dice spesso che sport e politica non vadano mischiati, ma Aagaard ha dato una risposta anche a questo: "Un genocidio non è politica".
La questione dell'esclusione dei singoli giocatori è particolarmente rilevante per il Torneo dei Candidati FIDE, che si terrà quest'anno a maggio a Madrid, in Spagna. Al momento, due giocatori russi sono qualificati: i GM Sergey Karjakin, secondo classificato alla FIDE World Cup 2021, e Ian Nepomniachtchi, sfidante al Campionato del Mondo nel 2021.
Karjakin, che si è sistematicamente espresso sui social a sostegno del presidente russo Vladimir Putin, è al momento sotto esame da parte della Commissione Etica FIDE e potrebbe perdere il diritto di giocare. Sutovsky ha dichiarato che una decisione definitiva potrebbe giungere entro la fine di marzo.
Nepomniachtchi, uno dei 44 giocatori russi ad aver firmato la sopra citata lettera aperta a Putin, si è dichiarato fermamente contro la guerra in Ucraina ed ha espresso solidarietà al popolo Ucraino: gli sarà permesso giocare sotto la bandiera FIDE.
Mentre Sutovsky non si è opposto a questo, Aagaard ha fatto notare che Nepomniachtchi è sponsorizzato da Sima-Land, la più grande compagnia di commercio all'ingrosso della Russia, il cui proprietario è l'imprenditore Andrey Simanovsky, presidente della Federazione Scacchistica dello Sverdlovsk. Sima-Land, che ha sponsorizzato anche il Torneo dei Candidati 2020-2021, si è posizionata chiaramente in supporto di Putin con un flash-mob di 5.000 dipendenti svoltosi il 2 marzo.
Invece Aagaard, a proposito dell'esclusione dei giocatori russi e potenzialmente anche di Nepomniachtchi: "Il mio problema è principalmente a proposito del ciclo del Campionato del Mondo e degli eventi a squadre. Mi va bene che i russi chiedano di giocare altri eventi sotto la bandiera della FIDE. Il punto non è punire gli individui, assolutamente! Il punto è non sostenere in alcun modo la propaganda russa interna".
Il punto è non sostenere in alcun modo la propaganda russa interna.
—GM Jacob Aagaard
Il GM Nigel Short, Vicepresidente FIDE ed ex aspirante al titolo mondiale, concorda con Sutovsky e dice: "Proibire ai singoli giocatori di partecipare è un atteggiamento molto vicino al razzismo. A meno che la FIDE stessa non vada contro la sua stessa carta federale costitutiva, sarebbe equivalente a discriminare degli individui a causa di un incidente alla nascita."
'Sport-washing'
Nielsen ci va giù ancor più pesantemente, dicendo che nelle ultime decadi il mondo degli scacchi è stato investito da "uno dei più palesi sport-washing mai visti, poiché "nessun'altra organizzazione sportiva è così collegata alla Russia quanto la FIDE".
Alcuni giorni dopo l'inizio della guerra, la FIDE ha terminato tutti gli accordi di sponsorizzazione con aziende russe e bielorusse sanzionate e controllate dallo stato, dichiarando che non avrebbe più considerato rapporti di questo tipo. Due di questi sponsor sono stati menzionati da Nielsen come esempi di sport-washing: il gigante energetico di proprietà dello stato russo, Gazprom, e Rosatom, la corporazione statale russa dell'energia nucleare.
Gazprom, che il 28 febbraio ha anche perso l'accordo di sponsorizzazione con la UEFA, è la compagnia di gas naturale più grande al mondo. È già stata spesso accusata di manipolazioni politiche ed economiche da parte della Russia attraverso la gestione della fornitura e del prezzo del gas naturale verso l'Europa; è anche coinvolta in controversie ambientali, come quella riguardante le trivellazioni petrolifere nell'Artico. Gazprom è stata anche sponsor di eventi scacchistici prestigiosi come le Olimpiadi Online FIDE 2020 e la FIDE World Cup del 2021.
Rosatom, controversa per la sua centrale nucleare costruita ad Astravets, Bielorussia, appena 40 km a est della capitale lituana Vilnius, ha sponsorizzato la FIDE Confederation Cup for Players with Disabilities (2019) e la FIDE World Cup (2019).
“It is important to support popular sports, to create opportunities for the harmonious development of young people. Chess is a wonderful global game that fosters intelligence, strategic thinking, and self-control", said Alexey Miller, Chairman of Gazprom's Management Committee. pic.twitter.com/sn3PP1tp5i
— International Chess Federation (@FIDE_chess) April 26, 2021
TRADUZIONE: "È importante supportare gli sport popolari per creare opportunità di sviluppo armonioso dei giovani. Gli scacchi sono un magnifico gioco globale che coltiva l'intelligenza, il pensiero strategico e l'autocontrollo", ha detto Alexey Miller, Presidente del Comitato Gestionale della Gazprom. - Federazione Internazionale degli Scacchi
Molti sponsor russi che avevano accordi con la FIDE avevano già contatti da più lungo tempo con la Federazione Scacchistica Russa. Un altro esempio è PhosAgro, un grosso produttore russo di fertilizzanti a base di fosfati.
L'allora CEO della PhosAgro, Andrey Guryev Jr., che ha fisicamente messo tra le mani di Carlsen il trofeo alla cerimonia di chiusura di Dubai a Novembre, è uno dei tanti membri del Comitato dei Fiduciari della Federazione Scacchistica Russa sanzionato dall'Unione Europea e ha ora dato le dimissioni dalla sua posizione di dirigenza alla PhosAgro. Altri membri sanzionati del Comitato sono Sergei Shoigu, Ministro russo della Difesa, e Dmitry Peskov, il responsabile dei rapporti con la stampa del Cremlino. La FIDE non si è espressa e non ha preso alcun provvedimento contro la Federazione Scacchistica Russa in seguito a queste sanzioni.
Soldi Russi
Non è palese fino a che punto la FIDE abbia dipeso finora dal denaro russo, ma apparentemente già meno rispetto a qualche anno fa. Secondo il più recente report finanziario della FIDE, del 2020, la Federazione Internazionale degli Scacchi quell'anno ha ricevuto 1,47 milioni di Euro tra donazioni e sponsorizzazioni. I quattro maggiori donatori (93% nel 2020) sono stati russi: Russian Railways, Norilsk Nickel, Safmar Group JSC e PJSC Interregional Distribution Grid Company of Center and Volga Region.
È importante notare che il totale delle donazioni ammonta a circa la metà delle entrate totali 2020 (circa 2,98 milioni di Euro). Il budget 2022, approvato dall'Assemblea Generale il 28 dicembre 2021, menziona entrate previste per 12,8 milioni di Euro, dei quali 2,6 milioni da donazioni e sponsorizzazioni, che ammonterebbero così al momento solo ad un quinto del totale.
Le maggiori fonti di entrata sono invece gli eventi ufficiali FIDE, quali i Campionati del Mondo e il Torneo dei Candidati, che dovrebbero portare nelle casse circa 8,5 milioni di Euro. Almeno parte di questi è ora in dubbio, dato che gli sponsor russi non verranno più coinvolti.
Nel maggio 2018, alcuni mesi prima che Dvorkovich venisse eletto, la FIDE si è trovata in difficoltà per il congelamento del suo conto bancario svizzero: l'allora presidente in carica Kirsan Ilyumzhinov era stato inserito in una lista di individui sanzionati dal Dipartimento della Tesoreria degli Stati Uniti. Stavolta, pare che la FIDE non rischi la stessa situazione, nonostante i suoi conti siano gestiti da due banche sanzionate dagli Stati Uniti, ovvero Sberbank e Otkrytie.
La FIDE ha informato Chess.com che questi beni, depositati in rubli soltanto, non sono stati congelati: "Il conto nella banca Otkyrie era un conto solo amministrativo e riservato alle spese dell'ufficio di Mosca che, in seguito alle decisioni prese il 27 febbraio dal Consiglio Federale, verrà chiuso. Quello presso Sberbank verrà invece mantenuto, perché funzionale al pagamento degli stipendi dei dipendenti che vivono in Russia.
Comunque, gli stretti legami tra Russia e FIDE non si limitano ad essere economici, dichiara Nielsen. Uno degli esempi che dà è un messaggio (non accessibile al momento in cui questo articolo è stato scritto) pubblicato il 13 agosto 2021 sul sito web della FIDE, che racconta come Putin abbia salutato i partecipanti e gli organizzatori delle Olimpiadi Online FIDE del 2021. Un altro esempio è la presenza di un ufficiale russo di altissimo grado, Peskov, al Campionato del Mondo Carlsen-Karjakin di New York.
Negli ultimi anni la FIDE ha organizzato parecchi dei suoi eventi più importanti in Russia. Ne sono esempi il Campionato del Mondo Rapid e Blitz 2018 e 2019 (San Pietroburgo e Mosca), il Torneo dei Candidati 2020-2021 (Yekaterinburg), il Torneo dei Candidati femminile 2019 (Kazan), la FIDE World Cup 2019 e 2021 (Khanty-Mansiysk e Sochi) e la FIDE World Cup femminile 2021 (Sochi).
"Nel mondo degli scacchi abbiamo, diciamo, scommesso che la Russia si fosse ammorbidita, e invece si è rivelata incredibilmente dura", ha detto Nielsen, notando che anche Chess.com ha esibito il logo della Gazprom nelle sue dirette delle Olimpiadi Online, organizzate in collaborazione con la FIDE. "Si potrebbe dire che questa fosse la cosa giusta da fare, sperando di condurre la Russia sul sentiero giusto, ma queste buone intenzioni sono fallite del tutto", ha detto il grande maestro danese. "Penso che siamo tutti colpevoli di aver dato molta credibilità a diverse di quelle persone. Bisogna cambiare. Credo che dobbiamo tagliare i nostri legami con la Russia".
Penso che siamo tutti colpevoli di aver dato molta credibilità a diverse di quelle persone. Bisogna cambiare.
—GM Peter Heine Nielsen
Short dice che questo processo è già iniziato: "C'è un minimo risvolto positivo in questa orrenda crisi, ovvero un riaggiustamento, un riequilibrarsi di potersi all'interno della FIDE. Penso che siamo stati influenzati troppo dalla Russia, e alcune delle conseguenze sono buone per la salute generale dell'organizzazione."
Dichiarazioni contrastanti
Il riassunto poco sopra riflette la complicata posizione in cui si trova la FIDE durante la guerra in Ucraina. Diversi membri del Consiglio FIDE sembrano intenzionati a tagliare definitivamente i ponti con la Russia e inizialmente la FIDE ha reagito in fretta, in maniera più decisa di quanto molti scettici si aspettassero. Tuttavia, le cose non possono avvenire di punto in bianco se i rapporti con l'élite russa durano da ormai tanto tempo, diciamo dal 1995, con l'elezione del precedente Presidente FIDE Ilyumzhinov.
Ovviamente, al centro di tutta la faccenda c'è Dvorkovich. Short, telefonando da Kimberley, Sudafrica, ha descritto bene la situazione in cui si trova ora il Presidente FIDE: "È attaccato dall'Ovest perché è troppo russo, ed è attaccato dai russi perché non è abbastanza russo".
[Dvorkovich] è attaccato dal'Ovest perché è troppo russo, ed è attaccato dai russi perchè non è abbastanza russo.
—GM Nigel Short
Dvorkovich, figlio dell'arbitro internazionale di scacchi Vladimir Dvorkovich, è stato un politico russo di vertice per una decina d'anni ed ha fatto da assistente all'ex Presidente russo Dmitry Medvedev. Giusto prima di diventare presidente della FIDE nel 2018, Dvorkovich è stato alla presidenza anche del Comitato Organizzatore Russo della FIFA World Cup 2018.
Ci sono ovvi legami con il Cremlino, ma c'è da chiedersi quanto stretti. Short: "Detta lui le politiche russe al momento? Quasi certamente, no. È in una posizione molto difficile in prima persona, è messo alle strette su tutti i fronti".
Forse prevedibilmente, Dvorkovich stesso è stato piuttosto silenzioso negli ultimi 24 giorni. Mentre il Consiglio FIDE ha reso noti vari annunci e decisioni, ancora non è apparso sul sito web FIDE nessun messaggio ufficiale da parte del presidente FIDE riguardo la guerra in Ucraina e le ramificazioni che avrà nel mondo degli scacchi.
Un articolo interessante è apparso il 14 marzo sul sito web di Mother Jones, una rivista americana dedicata a notizie, opinioni e giornalismo investigativo. Il testo contiene 36 brevi interviste a personalità scacchistiche, tra cui, incredibilmente, a Dvorkovich, la prima dall'inizio della guerra.
Per il sollievo di molti scacchisti, il presidente FIDE si è dichiarato contro la guerra, uno dei pochi ex ufficiali del Cremlino, o forse l'unico, a criticarla apertamente.
"Le guerre sono la cosa peggiore che si possa affrontare nella vita...inclusa questa. I miei pensieri vanno ai civili ucraini. Le guerre non si limitano ad uccidere vite inestimabili: le guerre uccidono speranze e aspirazioni, congelano o distruggono relazioni e connessioni".
Da notare che Dvorkovich ha utilizzato la parola "guerra" subito dopo l'approvazione da parte del Parlamento russo di una legge che punisce la diffusione di "false informazioni" con un massimo di 15 anni di prigionia: il Cremlino evita l'uso della parola "guerra", riferendosi piuttosto ad una "operazione militare speciale".
In quanto presidente della Skolkovo Foundation, che supporta un centro scientifico e tecnologico per lo sviluppo e la commercializzazione di tecnologie all'avanguardia, il 15 Marzo Dvorkovich ha rilasciato una dichiarazione di natura completamente differente:
"Io, come tutti i figli del dopoguerra, sono stato cresciuto con il patriottismo: in memoria di coloro che sono morti durante la Grande Guerra Patriottica e con l'odio per il Nazismo. Sono sinceramente fiero del coraggio dei nostri soldati, che in ogni momento hanno difeso la nostra terra natia e la libertà.
"[La] cosa principale è che una pace forte e un ordine più giusto verranno finalmente stabiliti sul nostro pianeta, sul quale non c'è spazio per il Nazismo né per la dominazione di alcuni paesi su altri", ha detto Dvorkovich. "Oggi, la Russia continua a vivere sanzioni rigorose ma ingiuste. Ma affronteremo la sfida. Siamo pronti a rispondere con innovazioni tecnologiche e il nostro sviluppo. È sempre stato così".
A dispetto di questa dichiarazione ben più nazionalista, Dvorkovich è stato fortemente criticato il giorno dopo dal partito United Russia, il più grande, che supporta Putin, con la richiesta di "dimissioni immediate in disgrazia" dalla presidenza della Fondazione Skolkovo a causa della sua condanna delle azioni dell'armata russa.
Questo annuncio è giunto da Andrey Turchak, Segretario del Consiglio Generale di United Russia, che ha detto: "Ha fatto la sua scelta. Questo non è altro che un vero e proprio tradimento della nazione, il comportamento della quinta colonna, del quale il Presidente ha parlato oggi".
Due giorni dopo, il 18 marzo, è stato reso noto che Dvorkovich si era dimesso dalla sua carica alla Fondazione Skolkovo.
Dvorkovich dovrebbe dimettersi?
Ci sono molti esempi di enti sportivi con dirigenti russi. Per dirla tutta, rappresentanti russi sono ancora presenti negli organi di più della metà delle 40 più grandi federazioni sportive, a quanto riporta il giornale olandese NRC.
Volontariamente o no, finora solo tre dirigenti si sono dimessi: Igor Levitin, presidente dell'European Table Tennis Union (ETTU); Alisher Usmanov, presidente della International Fencing Federation (FIE), e Arkady Rotenberg, membro del Comitato Esecutivo dell'International Judo Federation (IJF).
La domanda è legittima: è opportuno o no che Dvorkovich si dimetta da Presidente della FIDE? Comunque, trascurando la Federazione di Scacchi Ucraina e alcuni giocatori di vertice ucraini, che hanno richiesto un'esclusione totale della Russia e che desiderano una nuova direzione federale, pare che questa misura drastica sia poco supportata.
Short: "Voglio far presente che Arkady è il miglior Presidente FIDE che abbiamo avuto nelle ultime decadi. C'è stata una profonda trasformazione nell'organizzazione, ed economicamente siamo messi molto meglio di prima, nonostante la spiazzante pandemia che ha sconvolto molte delle nostre attività. Ma ci sono state molte riforme interne che da fuori non possono essere viste, che in realtà rendono i processi della Federazione decisamente migliori".
Voglio far presente che Arkady è il miglior Presidente FIDE che abbiamo avuto nelle ultime decadi.
—GM Nigel Short
Il Direttore Esecutivo della FIDE, Dana Reizniece-Ozola, ha dichiarato a Chess.com telefonicamente, da Parigi: "Arkady copre il ruolo di Presidente e comprende l'importanza della trasparenza e dell'obiettività, sa che bisogna prendere le decisioni giuste. È molto difficile per noi tutti comprendere pienamente la sua posizione".
"Il solo fatto che è Presidente può sollevare dubbi", ha riconosciuto Reizniece-Ozola, ma ha anche fatto notare che le decisioni della FIDE sui giocatori russi e bielorussi, così come la chiusura delle sponsorizzazioni russe, hanno dimostrato che "la FIDE ha mostrato una forte integrità sotto la guida del signor Dvorkovich".
Theodoros Tsorbatzoglou, il Segretario dell'European Chess Union, ha detto durante la discussione della conferenza ACP: "È una situazione molto difficile per lui. Penso che in questo momento, considerato che tra tre mesi si terrà un'Assemblea Generale della FIDE che potrà discutere tutte queste questioni, che dobbiamo concedergli un po' di spazio per decidere quel che vuol fare".
Nielsen è a favore non solo delle dimissioni di Dvorkovich, ma anche di un più generale cambio di direzione della FIDE. "Il nostro sport dovrebbe avere un nuovo inizio", ha detto. "Con aziende forti come PlayMagnus e Chess.com, con l'India in ascesa nel mondo degli scacchi, sarebbe possibile. Un mondo degli scacchi senza il controllo russo è necessario".
Aagaard non ha risposto direttamente alla domanda se le dimissioni di Dvorkovich siano necessarie, ma ha scritto a Chess.com un'email: "Se la sua identità nazionale è più importante della sua conduzione della FIDE, mi aspetto che ad Agosto incapperà in alcuni problemi. Al momento sta probabilmente sperando che i giocatori russi si eliminino da soli, risolvendogli così il dilemma. Ma cosa succede se Nepomniachtchi vince il Torneo dei Candidati, o se la Commissione Etica non squalifica Karjakin? La FIDE sarà in crisi".
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