Judit Polgar incoraggia le scacchiste di alto livello a partecipare agli eventi Open
La GM Judit Polgar, indiscutibilmente la più grande giocatrice della storia degli scacchi, ritiene che gli eventi per sole donne debbano continuare a esistere, ma afferma che le donne non dovrebbero essere limitate, incoraggiando un maggior numero di scacchiste a giocare nella sezione Open.
In un'intervista rilasciata durante la finale del Women's Speed Chess Championship, giocata dalla GM Hou Yifan e la GM Harika Dronavalli, la leggenda degli scacchi ungherese ha discusso con lo sponsor, Julius Baer, della dominazione maschile nel gioco, e ha risposto alla domanda finale sul perché così poche donne siano in grado di competere tra i migliori.
Nonostante la stessa Polgar abbia gareggiato prevalentemente contro uomini nel corso della sua carriera ai massimi livelli, sconfiggendo ex campioni del mondo come Garry Kasparov, Anatoly Karpov, Boris Spassky e Magnus Carlsen, è consapevole della necessità di organizzare eventi per sole donne.
"Ci sono alcune cose che devono andare avanti, perché è così che funziona la comunità o la società", dice, ma sottolinea: "La maggior parte delle competizioni dovrebbe essere a sezione Open e ispirare le donne con premi motivazionali come "Best Lady", "Best Junior" or "Best Girl", ossia "Miglior donna", "Miglior junior" o "Miglior ragazza" tra le giocatrici", spiega Polgar.
A titolo di esempio, Polgar sottolinea che la GM Ju Wenjun, campionessa mondiale in carica, non è tra le 200 migliori giocatrici del mondo. È fondamentale cambiare la mentalità di genitori e allenatori e fornire un riscontro positivo fin dalle prime fasi, osserva Polgar, illustrando un esempio.
"Supponiamo che un allenatore veda un bambino e una bambina, entrambi di sette anni e pieni di talento negli scacchi", dice Polgar. "Volendo motivare il bambino, l'allenatore direbbe: 'Hai un grande talento, puoi diventare un campione del mondo, come Magnus Carlsen'. Alla bambina, l'allenatore potrebbe dire: 'Potresti diventare campionessa del mondo femminile!'"
Volendo motivare il bambino, l'allenatore direbbe: 'Hai un grande talento, potresti diventare un campione del mondo, come Magnus Carlsen'. Alla bambina, l'allenatore potrebbe dire: 'Potresti diventare campionessa del mondo femminile!'" – GM Judit Polgar
Quando si parla di limitazioni, Polgar sottolinea la necessità di chiedersi dove gli individui possano arrivare quando vengono posizionati a un livello inferiore a causa di limiti autoimposti o imposti dalla società. La GM sottolinea l'importanza che le giocatrici di alto livello credano e sostengano l'idea che le donne possano competere per i primi posti nella sezione Open.
Le opinioni di Polgar fanno eco a ciò che l'attuale numero uno femminile Hou Yifan ha detto in un'intervista rilasciata a Chess.com nel 2019, quando le è stato chiesto di affrontare l'argomento.
Crescendo, alle giocatrici viene detto: "Se vinci il titolo femminile, saremo davvero orgogliosi di te, sarebbe un ottimo traguardo!". È improbabile che a qualcuna di loro sia stato detto: "No, dovresti lottare per il titolo assoluto!". Alle ragazze viene detto fin da piccole che c'è una sorta di distinzione di genere e che dovrebbero fare del loro meglio nella sezione Femminile ed essere felici così. Quindi, senza la motivazione a perseguire obiettivi più alti, è più difficile per le ragazze migliorare con la stessa velocità dei ragazzi quando crescono.
Polgar ritiene che il riscontro dato da insegnanti e allenatori influisca inconsciamente sul modo in cui una giovane giocatrice si immagina nel corso della sua carriera, allontanandola potenzialmente dalle competizioni miste.
"Credo che le donne facciano danni almeno quanto gli uomini da questo punto di vista. Ci sono molte cose che diciamo di routine, senza pensarci davvero", afferma. "Per noi è una responsabilità. Non dobbiamo limitare le femmine solo perché sono femmine".
35 years ago on this day in Thessaloniki Hungary won 2:1 vs Sweden and became Chess Olympiad Champion, dethroning the Soviet Union!✨
— Judit Polgar (@GMJuditPolgar) November 29, 2023
Our team L-R: @SusanPolgar, I am in red vest, Sofia Polgár, Ildikó Mádl🤗#ChessConnectsUs #ChessOlympiad #Hungary #goldmedal #memories #womenteam pic.twitter.com/SCe81gHYgj
35 anni fa oggi, a Salonicco, l'Ungheria vinceva 2 a 1 contro la Svezia e diventava campionessa delle Olimpiadi degli scacchi, detronizzando l'Unione Sovietica! La nostra squadra L-R: @SusanPolgar, io (in canottiera rossa), Sofia Polgár, Ildikó Mádl🤗 – Judit Polgar (@GMJuditPolgar), 29 novembre 2023.
I genitori di Polgar sono stati dei convinti sostenitori dell'impegno delle figlie nel trovare gli avversari più forti a disposizione, fossero essi maschi o femmine. Polgar ritiene anche che le donne possano essere più solidali tra loro.
"Per ora sento che non mi sostengono abbastanza, probabilmente perché non credono di poter diventare loro stesse giocatrici migliori", dice. "Ci vuole tempo e ci vogliono molta comunicazione e tanto dialogo. Anche e soprattutto per convincere le ragazze e le donne che possono farcela".
Anche se non gioca più attivamente dal 2014, Judit Polgar rimane attiva negli scacchi. Fornisce regolarmente commenti durante i principali eventi e gestisce la Judit Polgar Chess Foundation, un'organizzazione no-profit dedicata all'utilizzo degli scacchi come strumento educativo, che organizza eventi e corsi per bambini in età scolare.
Organizza inoltre il Global Chess Festival, un evento annuale di due giorni che si tiene a Budapest e che prevede conferenze, programmi interattivi ed educativi basati sugli scacchi, lezioni di programmazione e tornei rivolti ad adulti e bambini.
"Una delle cose più importanti che si possono praticare con gli scacchi è la resilienza", dice. "È la chiave del successo, e non solo del successo, ma anche della sopravvivenza".
"Il pensiero scacchistico può avere un effetto potente sui bambini", ha spiegato. "Il modo in cui si uniscono tutti i punti, il pensiero logico, il processo decisionale e persino le competenze trasversali".